“Ho letto libri sui soldi, sulle imprese e poi sono partito per l’America, capendo tante cose: i ricchi non la pensano come tutti crediamo; ragionando in maniera diversa, da ricchi, creandosi entrate automatiche senza avere necessariamente una laurea o una specializzazione”. Giulio Gambino, Direttore di Arsider C.A.M

“Chicago: dobbiamo suonare alla House Of Blues, pista davanti noi piena, Dj Sneak che ci cede il posto in console perché toccava a noi iniziare: io resto un minuto in piedi, in silenzio, davanti a piatti a mixer, e sento solo un silenzio totale dentro di me. Non provavo nulla. Nulla. In quel momento, ad essere lì come guest di una serata, con della gente euforica di fronte a me, stavo mentendo a me stesso. Se io mi fossi ributtato in questo calderone seguendo pedissequamente le attitudini che regolano oggi la nostra scena nel suo lato più performativo e legato al successo, che messaggio avrei lanciato? Eravamo dj che si stavano avviando verso un’attitudine piuttosto triste, quella cioè dell’artista che si mette a guardare agli hotel cinque stelle, a un certo tipo di benefit: non era quello che mi avevano insegnato i nostri genitori, per niente, ma diventare viziati è un attimo. Il cervello umano è fatto così”

Tommaso e il Capitano, Mio padre è in down. Successi e sconfitte di un format smodato

“Una struttura narrativa magmatica e costantemente in divenire, capace di inghiottire nella sua feroce corsa, tutte le narrazioni preesistenti, provenienti dai più disparati prodotti culturali di massa: la nostra funzione fondamentale, è cosmicizzante: ordiniamo la realtà fornendovi le coordinate che sono più corrette per interpretarla. Ogni volta elaboriamo una nuova mappa cognitiva che risemantizzi l’ordine del mondo attualmente dominante, fornendovi una diversa interpretazione. Continuate pure a considerarci un’eresia commerciale: di fronte a un sistema di valori complesso e che appare spesso senza senso, ma che tuttavia viene presentato come il solo possibile, proporre una visione alternativa semplice, dicotomica, che distingua tra i buoni e i cattivi responsabili di ogni male, è invece una enorme responsabilità. Lo dimostra il fatto che non sia azzardato definire Arsider una nuova forma religiosa, come qualcuno ha recentemente ipotizzato; non azzardato ma neppure troppo preciso: sarebbe più utile guardarlo semplicemente come una mitologia fondante, che semplifica il reale ad un impulso audio e codifica la verità come una lotta tra la vera umanità e ciò che è disumano o subumano”. 

Mario Spesso, esteta progressista